National Gallery- Londra
16 Marzo 2020 - 17 Gennaio 2021
La mostra riunisce per la prima volta dopo più di quattro secoli tutti i sei dipinti della serie “Poesie”, commissionati da Filippo II di Spagna a Tiziano, il più famoso pittore in Europa.
Tiziano lavorò per le famiglie dei Medici, degli Este, dei Farnese e dei Gonzaga, per i dogi di Venezia e dipinse i ritratti dell’Imperatore Carlo V, e di suo figlio Filippo II di Spagna, che incontrò due volte di persona a Milano (Dicembre 1548- Gennaio 1549 ) e Augusta (Novembre 1550).
Filippo proseguì la sua commissione oltre ai ritratti, dando a Tiziano carta bianca per scegliere e interpretare scene mitologiche principalmente tratte dalle “Metamorfosi” di Ovidio.
I poemi di Ovidio erano un ovvio soggetto per il giovane Filippo, per il quale le donne e la caccia erano due delle sue principali preoccupazioni.
Metamorfosi o trasformazioni è il tema unificante dei poemi di Ovidio dove “In nova fert animus mutatas dicere formas/corpora” ("Io intendo parlare del cambiamento delle forme in una nuove entità").
Questo tema era accompagnato anche dalla violenza, dalla gelosia, dall’invidia e dalla vendicatività degli dei e delle dee inflitte sulle vittime umane che venivano trasformate, secondo una punizione divina, e diventavano parte del paesaggio naturale.
Quattro dei sei dipinti sono normalmente presenti nelle collezioni londinesi e altri due arrivano dal Museo Nacional del Prado di Madrid e dal Isabella Stewart Gardner Museum di Boston.
Ci sono due prestiti eccezionali “Il Ratto di Europa” dall’ Isabella Stewart Gardner Museum e “Perseo e Andromeda” dalla Wallace Collection che sono stati prestati per la prima volta da quando entrarono nelle rispettive collezioni, rompendo gli accordi testamentari che vietano prestiti ad altre gallerie e musei.
Tiziano chiamò queste opere le sue “poesie” perché le considerava essere l’equivalente visivo delle poesie.
Questa è una rara opportunità di poter godere di alcune delle più importanti opere dell’arte Europea.
Tiziano unisce il suo incredibile talento sia come artista sia come narratore. Le scene mitologiche catturano momenti di grande dramma: un fatale incontro, una scoperta vergognosa, un precipitoso sequestro....
Tiziano manipola con esperienza gli impasti e i colori per effetti abbaglianti, catturando raggi luminosi, ricchi tessuti, l’effetto dell’acqua, riflessi su superfici vitree ed atmosferici e quasi incantati paesaggi.
La prima opera della serie delle Poesie fu Danae dipinta da Tiziano nel 1554.
Secondo la mitologia greca, come avrebbe appreso Tiziano attraverso le Metamorfosi di Ovidio, quando il padre di Danae Acrisio consultò l’ oracolo su come avrebbe avuto figli maschi, gli fu riferito che sua figlia Danae avrebbe avuto un figlio che lo ucciderà. Acrisio rinchiuse la figlia. Danae, conoscendo le conseguenze, si fece sedurre e ingravidare da Zeus, che superò le barriere trasformandosi in pioggia d’oro, che nell'antichità veniva raffigurato come pioggia di monete d’oro, e il mito fu preso a metafora della prostituzione dal momento che Danae è rappresentata completamente nuda, anche se altri nel rinascimento lo paragonavano all’Annunciazione. Quando Acrisio seppe che Danae partorì suo figlio Perseo, non credette al ruolo di Zeus nella faccenda ed allontanò per mare, chiudendoli in una cassa, la figlia e il nipote. Perseo sopravvisse e compì la profezia uccidendo per errore Acrisio.
Nel 1554 Venere e Adone fu spedito a Filippo.
Tiziano si sentì confidente nel visualizzare una scena non descritta in Ovidio, o in altri poeti classici o contemporanei: l’azione di Adone di sfuggire all’abbraccio di Venere.
Tiziano rappresentò la dea di spalle all’osservatore, dimostrando insieme all’opera Danae che i dipinti rappresentavano differenti punti di vista, in una maniera simile alla scultura.
Venere e Adone fu al quanto scandaloso per i contemporanei che lo riconobbero come uno dei più erotici della serie delle poesie nonostante, come nella Danae, non rappresentasse un atto sessuale.
Un grosso contributo a questo effetto fu la rappresentazione del sedere di Venere, parte del corpo femminile che più eccitava l’immaginazione degli uomini contemporanei; ma fu anche il suo scandaloso comportamento. Questa è stata l’unica occasione nella serie delle poesie nella quale una donna prende l’iniziativa in un movimento che sottolinea il suo disperato tentativo di trattenere il suo amante con un abbraccio seduttivo
Le coppie successive di dipinti che dovevano essere spedite erano Perseo e Andromeda e Giasone e Medea, ma solo la prima fu completata.
Andromeda era la figlia della regina Cassiopea e del re Cefeo. La regina con arroganza sostenne che lei e la figlia erano più belle delle ninfe del mare, le Nereidi. Nettuno, il dio del Mare, arrabbiato per questo insulto mandò un mostro marino per distruggere il regno di Cefeo.
Andromeda fu incatenata ad una roccia come sacrificio verso il mostro; ma fu salvata da Perseo, che sposerà in seguito. Perseo è raffigurato in una posa innovativa e dinamica probabilmente influenzata dall’ opera del Tintoretto.
Al centro della mostra sono presenti due dipinti di Diana (1556–59), appesi uno vicino all’altro, che esplorano i nudi femminili in gruppi di figure ammassate, che posano con differenti posture in un paesaggio naturale che ricollega le due scene. Qui Tiziano sviluppa completamente la sua tecnica libera, le sue vibranti pennellate che sembrano astratte da vicino ma che da lontano si mostrano diversamente.
I contorni sono offuscati, i colori mescolati e le figure fuse nel paesaggio. Catturando la variabile qualità degli oggetti in natura, Tiziano mostra i cambiamenti dei protagonisti Atteone e Callisto, quando involontariamente offendono Diana e per questo vengono puniti spietatamente.
Il primo è Diana e Atteone. Il bellissimo Atteone, dopo una caccia mattutina, appare inavvertitamente dove Diana, la dea della caccia, della luna e della castità, e le sue ninfe nude stavano facendo un bagno.
Questo fu un affronto al voto di castità di Diana, la dea furiosa trasformerà Atteone in un cervo che sarà seguito e ucciso dai suoi stessi cani. Il giovane e innocente Atteone appare con la faccia spaventata, con un senso di fatalità di una vittima innocente della volontà della dea. Il dipinto ha una bellissima pennellata, specialmente nei riflessi della brocca di vetro. Il bellissimo cielo è in lapislazzulo, un caro pigmento proveniente dal lontano Oriente e che giungeva in Europa a Venezia.
Vicino a Diana è raffigurata una donna di origini Africane, una domestica, ritratta dal vivo da Tiziano per dare una maggiore varietà di donne nel dipinto.
Diana e Callisto è un altro dipinto sulle conseguenze delle trasgressioni. Raffigura il momento in cui le Ninfe mostrano a Diana la pancia gravida di Callisto. Lei fu violentata da Giove, e a causa della sua gravidanza fu espulsa dalle ninfe di Diana, e in seguito la furiosa Giunone, moglie di Giove, la trasformò in un orso. Successivamente, dal momento che stava per essere uccisa da suo figlio Arcade, Giove, preso da pietà, decise di trasformarla in una stella del cielo e divenne l’Orsa Maggiore e suo figlio Arcade, l’Orsa minore.
I due dipinti di Diana erano intesi come una coppia dal momento che la luce è opposta nelle due opera e il paesaggio sembra completarsi nei due quadri.
Negli anni 60 del Cinquecento Tiziano dipinse il Ratto di Europa. Infatuato di Europa, Giove si trasforma in un bellissimo toro bianco e si unisce sulla spiaggia ad Europa e alle sue compagne. Trovandolo addomesticato lei gioca con lui e gli pone una ghirlanda tra le corna. Appoggiandosi sulla sua schiena, il malizioso dio, trova l’opportunità di scappare nel mare, con Europa che si tiene terrorizzata alle sue corna mentre mostra un velo di seta rosso per attirare l’attenzione delle sue compagne.
Tiziano drammatizza il pericolo posizionando vicino a Europa un mostro marino. Al suo lato è anche presente un cupido che la imita sul dorso di un delfino. L’unione forzata tra Europa e Giove porterà alla nascita di Minosse, re di Creta, simbolo della prima civiltà europea.
L’ultima opera presente è la Morte di Atteone, che è un opera tarda e differente nei toni e nelle pennellate, e forse non lasciò mai lo studio di Tiziano.
Uno dei modi di vedere l’opera è di guardare l’espressionismo nel tratteggio delle piante, di Atteone già mezzo cervo, della fuggevole pennellata degli alberi, sembra un’opera non finita o un’opera più libera data l’età del pittore e i suoi problemi di vista. Certamente il severo profilo di Diana non è di Tiziano ma di qualche suo allievo,.
Nonostante l’importanza delle poesie i dipinti furono insieme probabilmente nel Alcázar di Madrid solo per 17 anni dopodiché furono utilizzati come doni diplomatici per impressionare gli altri regnanti europei.
La possibilità di vedere le poesie esibite tutte insieme come rende evidente come queste fossero un luogo per sperimentazioni artistiche, nelle quali Tiziano elaborava nuove procedure e modi di rappresentazione.
Le poesie stabilirono nuovi modelli a corte, che saranno ripresi, imitati ed emulati dalle generazioni di pittori che apprenderanno da loro come spingere le espressioni artistiche verso nuovi limiti.
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