The Blue Boy (Il ragazzo azzurro) è forse l’opera più iconica dell’arte inglese, rinomata in tutto il mondo e fonte di ispirazione per molti artisti e registi ancora ai giorni nostri.
The Blue Boy fu dipinto da Thomas Gainsborough nel 1770 e presentato nello stesso anno alla Royal Academy of Arts in Burlington House, nel centro di Londra.
Gainsborough fu uno dei pittori più famosi del 700 acclamato ritrattista tra i nobili e i personaggi più famosi e in voga, divenne anche ritrattista di corte nel 1774, nonostante avesse dichiarato più volte il suo amore per la pittura di paesaggio, all’epoca non ben retribuita. L’artista era noto per la velocità di esecuzione delle sue opere e per la sua capacità di cogliere i dettagli reali del soggetto senza cadere nel manierismo classicista dell’epoca e definendo quella netta somiglianza vivida con il modello che ne valse la sua grande fama. L’artista era ammirato per la sua sperimentazione tecnica specialmente in quelle pennellate non finite e sottili, nell’agilità di composizione e di tocco, nell'esecuzione brillante, nella facile padronanza artistica e nei suoi colori chiari e scintillanti, e, nonostante l'impasto sottilissimo, di profondità sorprendenti.
All’epoca solo un altro pittore lo contrastava nella fama: Joshua Reynolds.
Entrambi furono cofirmatari nella formazione nel 1768 della Royal Academy of Arts dove Reynolds ne divenne il presidente. Reynolds, anch’egli ritrattista, fu un pittore completamente
diverso da Gainsborough, legato al classicismo italiano ammirato durante il suo Gran Tour in Italia e che influenzò i suoi ritratti con quello stile eterno, senza tempo, classico dove il soggetto diventava la raffigurazione di una divinità classica in una posa quasi statuaria.
Tra Gainsborough e Reynolds nacque una rivalità soprattutto combattuta nella famosa Summer exhibition della Royal Academy dove tutt’oggi gli artisti presentano le loro nuove opere ai visitatori e alla critica. In queste mostre Gainsborough aveva un maggior successo tra il pubblico e i giornali. La rivalità si aggravò anche nella scelta del pittore di corte che vide vincitore Gainsborough.
Reynolds utilizzò la sua posizione di presidente per attaccare lo stile del suo rivale nei suoi Discourses on Art. I Discorsi sull’Arte erano conferenze svolte nell’Accademia che influenzavano i giovani pittori. In una di queste conferenze Reynolds si soffermò a trattare l’uso dei colori, spiegando che i principali colori in un quadro sono i colori caldi come il giallo, il rosso, o il bianco mentre il blu, il grigio e il verde devono essere solo un supporto ai colori principali e da utilizzare in piccole dosi nelle opere.
Questa affermazione deve essere stata la motivazione e l’ispirazione per Gainsborough per fare esattamente il contrario e mettere al centro del quadro il colore blu.
Il colore blu è sempre stato un colore difficile da utilizzare. Fu poco utilizzato nell’antichità ma divenne fondamentale tra il medioevo e il rinascimento quando si scoprì il Lapislazzulo proveniente dalla lontana Afghanistan e importato dai mercanti Veneti. Per l’alto costo del colore il blu rimase legato alle decorazioni dei libri miniati e nelle opere pittoriche divenne il simbolo del mantello della Vergine. La Chiesa impose regole ferree sull’utilizzo del colore e ne decretò anche i prezzi.
La rivoluzione però si ebbe con i pittori veneti da sempre riconosciuti come grandi coloristi e tra questi vi fu Tiziano che lo sdoganò nei ritratti come il Ritratto d’uomo detto l’Ariosto e nei quadri a soggetto mitologico come Bacco e Arianna.
Il Blue Boy di Gainsborough è un ritratto a figura intera di un giovane ragazzo vestito con un farsetto e pantaloni di raso azzurro che esaltano il colletto e i polsi in pizzo bianco e le calze bianche, il braccio destro piegato sorregge un mantello di raso azzurro mentre nella mano sinistra tiene un cappello nero con una lunga piuma bianca e indossa un paio di scarpe nere con due vistosi fiocchi di raso azzurro.
L’elegante vestito del ragazzo è in realtà un costume masquerade dello stile del secolo precedente molto in voga nel 700 che paga tributo all’artista più ammirato da Gainsborough: Van Dyck.
Il ragazzo posa con una determinazione e confidenza che richiamano per l’impostazione i ritratti di Van Dyck George Villiers e suo fratello Francis e il Ritratto dei cinque figli maggiori di Carlo I.
Gainsborough nel realizzare questo ritratto andò completamente contro ai dettami di Reynolds utilizzando il blu celeste per il soggetto e i colori terra più caldi per il paesaggio e il cielo creando questa cupa atmosfera romantica. Bellissime sono le sue piccole pennellate precise nel volto del ragazzo e più libere e veloci nell’abito e nel paesaggio che creano dinamismo nella composizione.
L’elegantissimo ritratto non raffigura un giovane nobile ma è molto più democratico nel soggetto in quanto dovrebbe essere il ritratto di Jonathan Buttall, il figlio di un mercante di ferramenta vicino di
casa del pittore. Alcuni studiosi negli ultimi anni attribuiscono come soggetto del ritratto Dupont Gainsborough, nipote del pittore che raffigurò con lo stesso abito azzurro in altri ritratti.
Il quadro fu in possesso di Jonathan Buttall fino alla sua bancarotta quando nel 1796, fu comprato prima dal politico John Nesbitt e poi, nel 1802 dal ritrattista John Hoppner. Nel 1809, Il Blue Boy entrò nella collezione del Duca di Westminster e rimase con i suoi discendenti fino al 1921 quando lo vendettero al mercante d’arte Joseph Duveen. In quel momento il quadro divenne molto popolare nelle riproduzioni grafiche, dopo essere stato mostrato in pubblico in varie mostre alla Royal Academy e in altre istituzioni pubbliche.
Una fortissima protesta nazionale si sollevò quando il quadro, definito dal New York Times “l’opera più bella al mondo”, fu venduto all’Americano Huntington in 1921 per una cifra record di 640,000 dollari quasi 9 milioni di dollari odierni.
Prima di raggiungere la sua nuova sede in California nel 1922, The Blue Boy fu esposto brevemente nella National Gallery e visto da 90,000 persone. Il direttore della National Gallery, Charles Holmes, addolorato per la perdita, volle manifestare un suo personale addio al quadro e sul retro della tela scrisse: “Au Revoir, C.H.”.
Il dipinto fu trasferito in California a San Marino Pasadena nella Huntington Library dove è sempre stato esibito al pubblico fino allo scorso anno quando il quadro, per celebrare i suoi 250 anni, fu sottoposto a un progetto di restauro chiamato Project Blue Boy, svolto quasi completamente sotto gli occhi dei visitatori.
Dall’ analisi ai raggi X è stato possibile scoprire che Gainsborough aveva riutilizzato la tela dove antecedentemente era stato dipinto un uomo ed in basso a destra era presente un cane poi trasformato nelle rocce che si vedono al fianco del ragazzo a destra.
Questo quadro diventato un’icona della storia angloamericana fu di ispirazione per registi come Friedrich Wilhelm Murnau che gli dedicò un film Der Knabe in Blau, or The Boy in Blue o Quentin Tarantino in Django Unchained che si ispirò all’abito blue del ragazzo per il suo antieroe nel film o il giovane americano Robert Rauschenberg che alla vista del quadro fu ispirato verso la pittura.
Il Blue boy è ritornato ad essere esposto quest’anno opposto a Pinkie (la ragazza in rosa) di Thomas Lawrence nella Huntington Library in California.
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