Greenwich è una località famosa per la sua storia marittima e per aver dato il nome al Meridiano di Greenwich (longitudine 0°) e al Greenwich Mean Time (GMT l’ora media di Greenwich).
La monumentale bellezza classica dei suoi edifici ha permesso di inserire il quartiere di Greenwich nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1997 per la sua importanza e per il suo notevole valore universale.
La sua storia ha una stretta connessione con la famiglia reale da più di 600 anni, dando anche i natali ad Enrico VIII ed Elisabetta I.
Greenwich è sempre stata una zona strategica per chiunque volesse entrare a Londra, perché si trovava sulla via romana che connetteva Londra con Dover e il mare e seguiva la linea di una precedente via Celtica da Canterbury a St Albans.
Nel periodo di Enrico V, Greenwich era solo un villaggio di pescatori, con un ormeggio sul Tamigi.
Durante il regno di Etelredo d'Inghilterra detto lo Sconsigliato, i Danesi ancorarono la loro flotta a Greenwich per tre anni, con l’esercito accampato sulla collina del parco di Greenwich.
Il nome “Greenwich” è attestato per la prima volta in documenti Anglo-Sassoni e significa 'green wic' (città verde) con la desinenza -wich derivante dal latino “vicus” per villaggio o emporio.
Nel 1433 Enrico VI concesse a suo zio Humphrey di Lancaster, Duca di Gloucester e suo reggente, il territorio di Greenwich. Il Duca Humphrey fu così affascinato dall’area che decise di costruire un palazzo con diverse corti e giardini chiamato Bella Court che si estendeva dal fiume fino ai piedi della collina e in cima alla collina costruì una torre di difesa dove oggigiorno sorge l’Osservatorio.
Il Duca recinse l’area circostante la corte trasformando l’area nel primo parco reale a Londra.
Nel 1447, Humphrey perse i favori di Enrico VI, fu arrestato per alto tradimento e morì in circostanze non chiare, popolarmente viene detto che fu ucciso come lo stesso William Shakespeare scrisse nell’opera dedicata a Enrico VI. Alla sua morte, il palazzo fu occupato da Margaret d’Anjou, che lo rinominò Palace of “Pleasaunce” o “Palace of Placentia” (Palazzo dei Piaceri). Seguì un programma quinquennale di modifica e ampliamento dell’edificio sotto la direzione di Robert Kettlewell, intendente dei lavori del vicino palazzo reale di Eltham. Nel 1482 Eduardo IV invitò l’Ordine dei frati minori a costruire una chiesa in Greenwich, la prima ad essere costruita in Inghilterra adiacente al Palazzo reale.
L’elevazione del “Palace of Placentia” che risultava una villa di campagna a vero e proprio palazzo si deve a Enrico VII che lo denominò Palace of Greenwich, Palazzo di Greenwich.
Nel 1500-5, sotto la direzione del mastro Robert Vertue, il vecchio palazzo fu demolito e rimpiazzato da un palazzo molto più esteso in mattoni rossi, costruito intorno a una corte centrale che conteneva gli alloggi reali, con il fiume passante sul lato nord, il salone e la cappella a est e una galleria ad ovest che collegava il palazzo con la chiesa dei Frati Minori. Una distaccata Guardiola medioevale segnava l’entrata all’area dalla strada che si trovava nella zona meridionale.
Il 28 giugno 1491 nacque nel Palazzo il figlio di Enrico VII di Lancaster e di Elisabetta di York, il futuro Enrico VIII Tudor. Questo fu uno dei palazzi preferiti di Enrico VIII che lo favorì al vicino Eltham Palace perché da qui poteva controllare la sua flotta nei porti di Deptford e Woolwich dove erano ormeggiate le sue navi da guerra preferite il Great Harry e la Mary Rose. Enrico VIII fu considerato come “il padre della Royal Navy” per aver creato con ingenti investimenti la prima flotta navale.
Enrico VIII, un costruttore compulsivo di Palazzi reali, rese il palazzo più grande ricostruendo la cappella, le stalle, le fucine, creò una nuova sala dei banchetti, un grande tiltyard, un cortile chiuso per giostre e tornei (il primo esempio permanente introdotto nel paese, con due torri gemelle di osservazione connesse da una galleria), e introdusse i cervi nel parco per la sua grande passione per la caccia.
Enrico eresse anche il complesso arsenale che doveva ospitare gli armaioli stranieri che lavoravano già per il re a Greenwich, che producevano armi sia per il re sia per i cortigiani utilizzando l’acciaio delle acciaierie di Lewisham.
Il Palazzo divenne una delle principali residenze reali dove arrivavano o ripartivano gli ambasciatori europei.
I tornei dove Enrico partecipava erano una delle attrazioni dei diplomatici come anche i banchetti, il teatro in maschera, le danze fino all’alba e un campo di tennis introdotto nell’area nel 1534.
Famose furono anche le feste di Natale come quella del 1594 dove si ritrovarono i ciambellani di corte per giocare e fra questi vi era anche William Shakespeare.
La scala e l’importanza del palazzo sono esemplificate dal fatto che era uno dei pochi palazzi reali dove poteva essere sistemata l’intera corte composta approssimativamente da 600 cortigiani.
Molti eventi della vita personale di Enrico accaddero a Greenwich: la nascita delle figlie Maria e Elisabetta, i matrimoni con Caterina d’Aragona e Anna di Cleeves, la morte del figlio quindicenne Re Eduardo VI, e dove Anna Bolena fu arrestata per tradimento prima di essere portata alla Torre di Londra per essere imprigionata e uccisa.
Durante un torneo a Greenwich nel 1536, Enrico cadde da cavallo e rimase incosciente per due ore e dal quel momento smise di fare tornei.
Con la costruzione del palazzo di Whitehall come sede governativa Enrico spostò la corte e Greenwich si convertì in una residenza di campagna.
Il Palazzo divenne una delle residenze estive favorite di Elisabetta I che modificò solo i giardini aggiungendo delle fontane. Nel 1585 dalle sue stanze vide passare il Golden Hind il galeone di Francis Drake che ritornava dalla sua circumnavigazione del pianeta, qui firmò la condanna a morte di Maria regina di Scozia e qui pianificò la difesa contro l’Invincibile Armata.
Con l’ascesa di Giacomo I Stuart nel 1603, il Palazzo di Greenwich venne assegnato alla sua consorte Anna di Danimarca per farsi perdonare dopo aver perso il controllo del suo temperamento per il fatto che la regina aveva ucciso accidentalmente il suo cane favorito durante una battuta di caccia. Anna apportò un numero di modifiche all’edificio: la costruzione di fognature e le ancora superstiti cantine del palazzo a volta in mattoni rossi costruite sotto la sala dei banchetti (oggigiorno collocate sotto l’attuale edificio della Regina Anna) che erano utilizzate per conservare il vino, il carbone e per deposito di materiale.
La regina amplio anche i suoi ambienti aggiungendo una loggia classica disegnata da Simon Basil e rimodellò i giardini in stile Rococò dal celebre architetto paesaggista Salomon de Caus, che inserì fontane, statue e grotte.
Anna di Danimarca è però famosa a Greenwich per aver commissionato uno dei capolavori dell’architetto Inigo Jones, la Queen’s House il primo modello di villa palladiana ad essere stato introdotto in Inghilterra e costruito dove si trovava la Guardiola medioevale
La villa fu concepita come ritiro privato della regina e Inigo Jones si ispirò alla Villa Medicea di Poggio a Caiano di Giuliano da Sangallo. A differenza di Sangallo, che impostò la struttura intorno al salone centrale, Inigo Jones disegnò un edificio a forma di H con un ponte che passava nel mezzo per permettere di far passare sotto la strada che collegava Deptford a Woolwich che divideva i giardini del palazzo dal parco di Greenwich.
All’epoca fu considerata una creazione curiosa e intrigante ma nel 1660 il piano superiore fu modificato per dare più uniformità creando due gallerie una della regina e una del re cancellando in parte la forma a H dell’edificio.
I lavori furono interrotti nel 1618 ma ripresero con la Regina Enrichetta Maria moglie di Carlo I.
Il salone cubico nella forma con lo stupendo pavimento geometrico in marmo, la bellissima scala dei tulipani, gli stucchi barocchi delle sale delle gallerie est e ovest e la bellissima vista del parco dalla loggia danno un’idea della grandiosità voluta dai suoi occupanti.
Gran parte degli affreschi decorativi voluti da Enrichetta Maria non furono terminati e gran parte delle opere d’arte presenti furono disperse dopo l’esecuzione di Carlo I nel 1649.
L’originale decorazione del soffitto del salone realizzata su nove tele fu commissionata a Orazio Gentileschi probabilmente aiutato da sua figlia Artemisia e rappresentava l’Allegoria della Pace e delle Arti sotto la corona inglese.
Le tele furono rimosse dalla Queen’s House nel 1708 e collocate a Marlborough House, attuale quartiere generale del Commonwealth, per la duchessa di Marlborough Sarah Churchill.
Durante la Guerra Civile, il palazzo di Greenwich fu utilizzato come una fabbrica di biscotti e un campo di prigionia. Al ritorno di Carlo II il palazzo versava in cattive condizioni e fu quindi abbattuto.
Nel 1661 Carlo II chiese all’architetto John Webb di preparare un progetto per un nuovo palazzo ma fu realizzato solo un blocco. Nel 1666 i vecchi giardini della Queen’s House vennero rimodellati con nuovi parterre dal celebre architetto del paesaggio francese André le Nôtre ma anche questi non furono completati.
La fama di Carlo II è legata ad un altro edificio che diede fama a Greenwich, l’osservatorio reale.
Carlo II appassionato di scienza, esperto in matematica per la navigazione e competente chimico era affascinato dalle nuove scoperte e specialmente interessato sulla possibilità di trovare una soluzione del problema della longitudine in mare per l’importanza dei commerci, della navigazione e della prosperità del paese.
Per questo appuntò John Flamsteed primo astronomo reale e chiese di costruire un osservatorio a Greenwich a Christopher Wren, architetto della Cattedrale di San Paul ma anche Professore di Astronomia al Gresham College di Londra.
Il re era a corto di fondi quindi per costruire l’Osservatorio vennero utilizzati materiali di seconda mano provenienti da Tilbury un vecchio forte Tudor e fu scelto di utilizzare le fondamenta della Torre del Duca Humphrey successivamente Castello di Greenwich che era stato sotto il Conte di Northampton custode del Parco. La costruzione fu in una posizione strategica perché era all’interno delle proprietà reali, vicino a Londra ma lontano dai suoi fumi, accessibile dal fiume e in una collocazione elevata.
Nonostante le poche risorse Wren con il suo aiutante Robert Hooke crearono quello che è denominato Flamsteed House: un piano basso adibito ad abitazione dell’astronomo e della sua famiglia e al secondo piano una sala ottagonale per collocare i lunghi telescopi. Successivamente furono costruite altre strutture perché sfortunatamente Flamsteed House, riutilizzando le fondamenta del castello, non era allineato correttamente per le osservazioni del meridiano.
La prima proposta per un Royal Naval Hospital (un Ospedale reale navale) fu data da Giacomo (successivamente Giacomo II) duca di York e Lord Ammiraglio della Royal Navy che spesso si trovava a Greenwich con suo fratello.
Il progetto verrà portato avanti da sua figlia Maria II che decise di convertire tutta l’area ad Ospedale per i marinai con una specifica clausola di non ostruire la vista della Queen’s house dalla parte del fiume e di costruire due blocchi laterali ad essa.
L’idea di Maria II era un simbolo di magnificenza non solo nell’accogliere invalidi che avevano servito la nazione ma doveva rappresentare per i visitatori che attraversavano il Tamigi un simbolo di potere della monarchia, di ricchezza e benevolenza. Avendo la Gran Bretagna un ruolo di dominatrice del potere marittimo il fatto di costruire l’ospedale nella zona più trafficata del Tamigi che connetteva Londra con il mondo era chiaramente un atto più politico che filantropico.
L’opera fu commissionata a Wren assistito da Nicholas Hawksmoor e dal suo assistente John James.
Christopher Wren disegnò le line principali dell’ospedale, ma le corti furono disegnate da lui e da Hawksmoor eccetto per la Queen Mary Court creando uno stile simmetrico e omogeneo reso monumentale dallo stile barocco e dai bellissimi portici.
Anche questo progetto fu caratterizzato da problemi finanziari con quattro differenti fasi concluse con la costruzione della corte di Queen Mary progettata da Thomas Riplay.
Altro punto della magnificenza reale si trova nella Painted Hall, esempio più raffinato del barocco inglese opera James Thornhill che la concluse nell’arco di vent’anni.
Il maestoso affresco celebra il trionfo della monarchia protestante incarnata nella regina Maria II e suo marito Guglielmo III d’Orange circondati dalle Virtù, la Concordia e la Pace che presenta il copricapo della libertà dell’Europa su una rannicchiata figura tirannica esemplificata da Luigi XIV di Francia.
Nella nicchia finale del salone, separata da un arco con le insegne reali e i simboli dello zodiaco creati da Nicholas Hawksmoor, sono raffigurati la regina Anna con suo marito il Principe Giorgio di Danimarca che rappresentano la fine della linea degli Stuart, dal momento che non ebbero eredi. Sulla parete sottostante è raffigurata la nuova famiglia reale arrivata da Hannover con Giorgio I e la sua ricca progenie che presiede sulla Vittoria Navale, la Pace e l’Abbondanza.
Quando la Painted Hall fu terminata nel 1727 fu troppo sfarzosa per essere destinata a mensa dei mutilati marinai che furono spostati nelle cantine sottostanti.
Invece fu aperta al pubblico con un’offerta di ingresso che serviva a finanziare la Royal Hospital School una scuola per gli orfani dei marinai morti in servizio.
Nella Painted Hall fu anche collocato per tre giorni il corpo dell’Ammiraglio Orazio Nelson dopo la sua morte nella battaglia di Trafalgar e più di 30,000 persone pagarono il loro rispetto.
Nel 1845 il Principe Alberto, marito della Regina Vittoria, personalmente comprò la giacca nella quale fu ferito a morte Nelson nella battaglia di Trafalgar e la donò alla Galleria navale aperta nel 1824 con più di 100 dipinti navali donati da Giorgio IV nel 1824 nella Painted Hall ed ora conservati nel National Maritime Museum di Greenwich.
Opposto alla Painted Hall nella cupola gemella si trova la Cappella di San Pietro e San Paolo costruita dall’architetto Thomas Ripley su disegno di Chistopher Wren per il personale e i ricoverati nell’Ospedale.
I veterani erano tenuti ad andare a messa tutti i giorni.
Nel 1779 la cappella fu colpita da un incendio e ricostruita dall’architetto neoclassico James Stuart soprannominato “l’Ateniese” decorato con motivi nautici per fare sentire a casa i marinai.
Superbo è il soffitto a stucco realizzato da John Papworth in uno stile neoclassico che ripete le forme dei quadrati e degli ottagoni e colorato in un delicato azzurro e crema ispirato dalla palette dei colori delle porcellane Wedgewood.
A decorare la cappella sono presenti anche un organo realizzato da Samuel Green con la cassa in mogano disegnata da William Newton, e l’imponente pala d’altare di Benjamin West che raffigura il naufragio di San Pietro sull’isola di Malta tema noto ai marinai e rappresenta il salvataggio e la protezione dei marinai.
L’Old Royal Naval College è sede oggi di un museo, dell’Università di Greenwich e del Conservatorio Trinity Laban. La Queen’s House e l’Osservatorio formano parte del Royal Museums Greenwich con il National Maritime Museum e il celebre veliero Cutty Sark.
La bellezza della parte monumentale di Greenwich e anche la città con le sue architetture tardo Georgiane emanano ancora oggi una monumentalità ed un’eleganza che continua a colpire drammaticamente tutti i visitatori specialmente se arrivano via fiume.
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