Quando uno pensa a Canaletto, vengono in mente le sue vedute di Venezia e del Canal Grande e difficilmente si collega il suo nome al Tamigi e all’Inghilterra, nonostante il pittore abbia speso sull’isola dieci anni della sua vita. Antonio Canal detto il Canaletto nacque a Venezia nel 1697 figlio di Bernardo Canal, pittore di scene teatrali. Poche sono le notizie sull’inizio della sua carriera ma è documentato un viaggio come aiutante di suo padre a Roma per realizzare scene per due opere del compositore Alessandro Scarlatti. A Roma fu ispirato dal pittore vedutista Giovanni Paolo Pannini, e iniziò a riprodurre le immagini della sua città e della sua gente.
Uno dei suoi primi committenti fu l’irlandese Owen McSwiny, rifugiatosi a Venezia dopo essere fuggito da Londra per allontanarsi dai creditori. McSwiny aveva ottimi contatti e un ottimo gusto e commissionò al Canaletto una serie di dipinti allegorici funebri che vendette in parte al Duca di Richmond nel 1725.
Canaletto in quegli anni stava sperimentando i suoi primi quadri vedutistici della città, quasi delle fotografie turistiche, dove per la prima volta la città era il centro del quadro e non lo sfondo.
Con l’aiuto della camera oscura, ricreò le vedute favorite di Venezia, rendendola una città iconica, innamorata della sua bellezza e della sua storia, memoria di un passato glorioso in un presente ormai in decadenza.
McSwiny realizzò che c’era un mercato per piccoli e luminosi quadri topografici che richiudevano l’unicità della luce di Venezia della quale erano stati incantati i turisti inglesi, e che Canaletto riproduceva perfettamente. McSwiny commissionò diverse vedute per il Duca di Richmond e per altri nobili inglesi.
In questo stesso periodo entrò sulla scena un’altra figura fondamentale per Canaletto, Joseph Smith, soprannominato da Horace Walpole il Mercante di Venezia, console, banchiere, mercante, e uno dei più grandi committenti e collezionisti del suo tempo. Smith commissionò diversi quadri a Canaletto e divenne il suo agente trasformandolo nel pittore di più successo di Venezia.
Purtroppo dopo dodici anni di fama, tutto venne stravolto dalla guerra di Successione Austriaca, che tagliò l’afflusso di turisti inglesi a Venezia riducendo drasticamente il mercato preferenziale del Canaletto.
Per questa ragione, nel maggio del 1746 il Canaletto decise di trasferirsi a Londra come avevano già fatto in precedenza altri pittori italiani come Ricci, Amigoni e Joli, e aprì il suo studio in Silver Street (oggigiorno Beak Street) in Soho vicino a Carnaby Street.
Smith scrisse a McSwiny perché lo introducesse al Duca di Richmond, suo vecchio cliente.
A Londra nel 1746 stavano ultimando la costruzione del Ponte di Westminster, il secondo ponte di Londra. Canaletto fece diversi disegni e dipinti del ponte. Le prime due vedute del fiume con il ponte di Westminster furono realizzate per il Principe Lobkowicz che voleva un memento della sua visita a Londra da riportare in patria in Boemia.
Il suo committente successivo fu Hugh Smithson che divenne il Conte di Northumberland, che fu tra quelli che commissionarono la costruzione del Ponte di Westminster. Sir Hugh richiese a Canaletto di realizzare una bellissima e unica veduta di Londra attraverso uno degli archi del ponte nel 1747.
Per Sir Hugh, Canaletto dipinse anche il castello di Windsor e Syon House.
Il 29 Ottobre del 1746 Canaletto immortalò l’arrivo a Westminster del Lord Mayor (Sindaco di Londra) sulla sua nave da parata per essere insignito della sua carica, un genere di cerimonia che Canaletto aveva dipinto per molti anni a Venezia durante L’Ascensione. Il quadro inglese però manca di quella freschezza di tocco e senso di convinzione che avevano caratterizzato dozzine di quadri veneziani che celebravano l’annuale evento del Doge sul Bucintoro in procinto verso il Lido per segnare il matrimonio di Venezia con il mare.
Purtroppo non si vede la luce scintillante di Venezia ma il grigiore fumoso dei camini londinesi.
Nel 1747, Canaletto fu invitato dal Duca di Richmond per realizzare un disegno della Whitehall e del Tamigi dalla finestra del salotto di Richmond house e un altro disegno che ne mostra la terrazza. I quadri del Tamigi sono stati definiti il modo in cui il Canaletto guarda Londra con gli occhi di un veneziano. In questo quadro si vede la maestosa ampiezza del fiume, dominata dalla Cattedrale di San Paolo centro focale del quadro. Canaletto è riuscito a creare uno straordinario senso di spaziosità: con la combinazione di acque calme, luce chiara e luminosa del mattino e un cielo sereno; ha portato sulla scena londinese quella chiarezza di visione, e di piacere nel celebrare i monumenti di una grande città che aveva applicato precedentemente a Venezia.
La terrazza in primo piano appartiene a Richmond House e confina sulla sinistra con Montagu House e presenta personaggi che passeggiano, conversano e si intrattengono a guardare lo spettacolo del fiume in una giornata soleggiata. Il fiume è attraversato da diverse piccole imbarcazioni a remi, e da due larghe imbarcazioni da parata appartenenti alla City di Londra che fanno il loro percorso controcorrente. Le linee verticali delineate dalle guglie delle chiese, dai camini sulla sinistra e dagli ormeggi in primo piano ancorano e bilanciano la composizione, che è principalmente caratterizzata dall’orizzonte e dalle gentili linee diagonali della sponda del fiume.
Tra il 1751 e il 1753 compì due viaggi a Venezia.
In quegli anni si insinuava a Londra che alcuni dei quadri del Canaletto non erano di sua mano ma di qualità inferiore, spargendo la voce di una frode alimentata dai mercanti d’arte che volevano vendere repliche del Canaletto e lo volevano allontanare dal paese e dal mercato artistico. Canaletto rispose alle accuse pubblicando un’inserzione sui giornali e invitando la gente a visitarlo nel suo studio in Silver Street per ammirare le sue ultime opere.
Intorno al 1752, dipinse un’altra veduta del Tamigi questa volta da Greenwich e inquadrando l’imponente Greenwich Hospital, Ospedale residenza per i marinai feriti in pensione, terminato nel 1751.
Tuttavia, alcuni storici sostengono che Canaletto potesse aver dipinto questo quadro precedentemente in una sua visita alla Painting Hall per vedere gli affreschi di Thornhill, definiti la Sistina di Greenwich.
Il primo piano mostra il fiume caotico e trafficato con diverse imbarcazioni alle quali si contrappone la calma, l’eleganza e la grandiosità degli edifici retrostanti l’Ospedale, la Queen’s House (Villa della Regina) di Inigo Jones e in cima al Parco l’Osservatorio Reale.
Canaletto in questo quadro di Greenwich utilizza uno dei suoi trucchi pittorici favoriti, ossia una doppia visione. Per il suo punto di vista prese quello panoramico dall’ Isle of Dogs, dall’altra riva del fiume, che permette la meravigliosa visione a grand angolo degli edifici alla quale, però, ha aggiunto una visione più ravvicinata di dieci gradi probabilmente dal fiume.
L’ultimo quadro che noi conosciamo di Canaletto in Inghilterra è l’Old Walton Bridge (il vecchio ponte di Walton) del 1755, considerato il più intrigante dei suoi quadri inglesi.
Il dipinto presenta diverse particolarità. La prima riguarda i personaggi che popolano il quadro che sono quasi sempre anonimi nei suoi quadri ma qui possiamo riconoscere nel centro il committente Thomas Hollis con l’amico Thomas Brand, il suo domestico Francesco Giovannini e il suo cane Malta. Seduto a breve distanza dal gruppo un personaggio dipinge il paesaggio probabilmente è Canaletto stesso. Il cielo cupo presenta un imminente temporale. Canaletto contrasta la forza della natura con il lavoro ingegneristico del ponte di legno sottostante creando l’unico quadro inglese nel quale cerca di cogliere i cambiamenti climatici.
Nel 1760 sappiamo che Canaletto era tornato a Venezia dove viene riconosciuto da due giovani gentiluomini inglesi, John Crewe and John Hinchliffe, mentre schizzava in Piazza San Marco.
I tempi erano ormai cambiati per l’uomo che una volta aveva sorpreso e meravigliato tutti a Venezia. Nel 1763 venne nominato socio nell’Accademia Veneziana di Pittura e Scultura dove si presentò con un capriccio e non con le sue famose vedute.
Nei suoi dieci anni in Inghilterra il Canaletto non fece la sua fortuna né innalzò maggiormente la grande reputazione che già aveva quando arrivò sull’isola. Sicuramente lasciò una testimonianza precisa e meticolosa su quello che era l’epoca di Giorgio III, un momento di grande cambiamento nella città di Londra con costruzioni di edifici monumentali e ponti che però non avevano nulla in confronto con la maestosità la ricchezza di Venezia.
Il Canaletto però fu un grande modello specialmente per la grande scuola degli acquarellisti inglesi influenzando pittori come Farington, Malton, Girtin, Bonington e persino Shotter Boys. Monopolizzò la pittura di paesaggio fino all’arrivo degli impressionisti.
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